Funzione psi: Che cos’è? Qual è il suo rapporto con le energie psichiche?
Rimane ancora da risolvere un grosso problema: qual è l’esatta natura delle energie mobilitate nel corso di esperienze psichiche quali la psicocinesi e la telepatia?
Sono numerose le teorie che tentano di spiegare i fenomeni importanti della parapsicologia (o psicotronica). Le esperienze telepatiche hanno dato luogo a diverse ipotesi sulla natura elettromagnetica delle onde mentali.
I matematici sovietici Ippolit Kogan e Igor Sikkin propendono per una natura elettromagnetica del pensiero. Tuttavia alcune esperienze dimostrano che messaggi telepatici possono essere trasmessi ad agenti recettori situati in gabbie di Faraday, a loro volta collocate in sottomarini in immersione.
È noto che in tali condizioni si annulla ogni possibilità di ricezione delle onde elettromagnetiche; i messaggi invece sono ricevuti perfettamente. In Unione Sovietica, sono state effettuate numerose esperienze al fine di chiarire il mistero della effettiva natura delle onde mentali.
Bernard Kazinskij, ingegnere elettronico e pioniere della parapsicologia sovietica, ha condotto lunghi studi sulla telepatia e ha pubblicato le basi essenziali di questa disciplina in un lavoro intitolato “Comunicazioni biologiche“. Secondo l’Autore, i fenomeni telepatici fanno registrare onde elettromagnetiche ad alta frequenza di lunghezza di 1,8 mm emesse dal cervello. Tuttavia nelle trasmissioni telepatiche è implicata tutta una rete di energie ancora sconosciute e di natura non essenzialmente elettromagnetica.
A questo proposito il professor Vasiljev, Premio Lenin, ha effettuato diverse esperienze con la sensitiva Ivanova: introdottala in una gabbia di Faraday, che costituisce un ostacolo insormontabile ad ogni onda elettromagnetica, si è constatato, con stupore degli sperimentatori, che le comunicazioni telepatiche si realizzavano normalmente.
Per queste ragioni, J. Eccles e A. Dobbs hanno formulato l’ipotesi dell’esistenza di dimensioni supplementari e di ambienti psichici finora sconosciuti, ipotizzando energie sub-quantiche.
Lo studioso francese Robert Tournaire ha pubblicato nel 1938 un’opera di importanza fondamentale: “La Naissance de la Vie” (La nascita della vita). In questo lavoro magistrale (per il quale il professor Urbain. membro dell’ Académie Franpaise aveva scritto la prefazione), Tournaire avanzava l’ipotesi di un mondo sub-quantico regolato da una meccanica sub-quantica. I fenomeni connessi con la parapsicologia (o psicotronica) mettono in atto energie infinitamente più ridotte di quelle che ci sono familiari. Questi fenomeni non possono essere spiegati sulla base dei soli dati della meccanica quantica. Il fatto che il quanto è la più piccola quantità di energia fisica non impedisce che possano essere immaginate altre forme di energia. I fenomeni psichici si esprimerebbero in un ambiente sub-quantico e si spiegherebbero sulla base di una meccanica sub-quantica.
Le teorie di Robert Tournaire vanno al di là di quelle generalmente ammesse dall’elettromagnetismo. In una recente nota, pubblicata nel 1974 in Science et Spiritualité, Robert Tournaire scrive: «Io non cerco più una formula per un campo unitario al livello dell’elettromagnetismo. Einstein ha tentato di farlo con un gruppo di quattro equazioni senza riuscirvi. A loro volta altri fisici, compreso io stesso, lo hanno tentato: invano. Da parte mia credo di aver trovato la soluzione in ciò che chiamo il campo unitario ultimo, che viene prima di tutti gli altri campi. Diversificandosi, questo campo unitario ultimo ha dato luogo a tutti gli altri campi, dal campo del neutrone fino al campo psichico animale, ivi compresi i campi del sub-quantico, del livello quantico, il campo fotonico, il campo gravitazionale, il campo elettromagnetico, il campo biotico ecc. Sono così potuto arrivare ad una sintesi monista di ogni tipo di fenomenologia dalla formazione della coppia onda-corpuscolo sino alla funzione psichica dell’uomo moderno».
In altre parole, la cosmogenesi, dopo il primo dualismo onda-corpuscolo, si armonizza con la vita e la psiche dell’uomo moderno.
«Per quanto riguarda gli spazi locali di Gauss, di Hilbert (citari da Werner Heisenberg), gli spazi di Hamilton, i problemi sono risolti nel quadro monistico del campo che ho chiamato unitario ultimo. Non esiste una materia estremamente densa, venuta non si sa da dove, che con la sua esplosione avrebbe dato luogo a tutta una cosmogonia del nostro universo visibile. Ci sarebbe invece stata una diversificazione del campo unitario ultimo: su questa base si risolve contemporaneamente il problema dell’etere, che Einstein aveva puramente e semplicemente rifiutato, mentre i fisici di avanguardia, oggi, riconoscono che andrebbe ripreso su basi diverse e con altra terminologia».
Va segnalato che eminenti fisici, sempre in maggior numero, ammettono attualmente il principio di una meccanica subquantica le cui basi sono state elaborate nel 1935 da Robert Tournaire. Fra questi fisici ricordiamo il professor David Bohm dell’Università di Londra.
Scienziati di fama mondiale (come il professor John Eccles, Premio Nobel per la Neurofisiologia; Henry Margenau, professore all’Università di Yale; Sir Cyril Burt; il fisico Adrian Dobbs) formulano l’ipotesi dell’esistenza di energie psichiche, che si manifesterebbero attraverso l’esistenza di un campo psicomagnetico.
La fisica contemporanea finora aveva riconosciuto solo quattro tipi di interazioni: le interazioni forti (nucleari), le interazioni deboli (le disintegrazioni radioattive), le interazioni elettromagnetiche e quelle gravitazionali. Poiché i fenomeni psichici non sono spiegabili in funzione di queste quattro interazioni classiche, è indispensabile ammettere l’esistenza di interazioni psicomagnetiche. Fra gli scienziati che si sono interessati della materia psichica va segnalato l’astronomo inglese V. A. Firsoff della Reale Società di Astronomia.
Firsoff formula l’ipotesi dell’esistenza di una sostanza psichica di base associata ad un modulo di trasformazione che permette alla materia psichica di interagire col mondo fisico e suppone l’esistenza di particelle elementari di materia mentale, specie di atomi della sostanza psichica da lui indicati col termine di min-dons (dalla parola inglese mind= spirito, mente). Inoltte, lo scienziato inglese mette in evidenza l’analogia fra i mindons, particelle di materia psichica, e i neutrini della fisica.
Nella sua opera: “Life, Mind and Galaxies” (“La vita, la mente e le galassie”), Firsoff scrive a questo proposito: «Sulla base delle nostre precedenti analisi delle entità mentali, sembra che esse non trovino un luogo definito nello spazio cosiddetto fisico, o meglio, gravi-elettromagnetico, e sotto questo aspetto esse si possono paragonare a un neutrino o anche ad un elettrone veloce. Ciò sta già ad indicare uno speciale tipo di spazio mentale retto da leggi diverse, fatto confermato anche dalle esperienze parapsicologiche effettuate presso l’Università di Duke e in altri posti. Sembra che questo tipo di percezione presupponga un’interazione mentale, soggetta a leggi proprie che definiscono un differente tipo di spazio-tempo».
La ragione principale della maggior parte delle carenze che rendono inspiegabili le esperienze della parapsicologia o psicotronica nel semplice quadro dei presupposti della fisica classica, deriva da un’omissione basilare. Questa può essere definita dai due valori energetici attribuiti al fattore tempo, valori che sono stati intravisti dal sovietico Kozyrev, dai fisici americani John Wheeler e Charles Musès e dal matematico Adrian Dobbs.
Quest’ultimo assegna al tempo due dimensioni anziché una: al di là di una dimensione lineare, continua e deterministica, il tempo, o più esattamente l’energia-tempo, comporta un treno d’onde di probabilità che costituisce una delle maglie della catena che collega i fenomeni psi della meccanica dei quanti ai fenomeni psi della parapsicologia. I fenomeni telepatici, e soprattutto le esperienze di precognizione, sarebbero la conseguenza naturale delle onde di probabilità inerenti alla seconda dimensione dell’energia-tempo.
È necessario capire che queste onde di probabilità costituiscono effettivamente delle probabilità oggettive. Queste hanno una possibilità di azione simile alle relazioni di causalità definite dalla fisica classica.
Adrian Dobbs definisce le onde di probabilità come onde di una «seconda dimensione del tempo, nella quale le probabilità oggettive di eventi futuri sono contenute come fattori disposizionali concomitanti, che inducono e predispongono il futuro a prodursi in certi modi specifici».
Le esperienze di precognizione non devono più essere considerate in un clima soprannaturale e misterioso. Si tratta di una facoltà naturale di percezione delle onde di probabilità che, in anticipo e per breve durata, foggiano gli avvenimenti futuri in funzione di condizionamenti predeterminati, come lo spiega Arthur Koestler in “Le radici del caso“: «Dobbs usa un termine (pre-cast) che significa preformazione piuttosto che precognizione per indicare che non si tratta di profezia… L’informazione che li riguarda è trasmessa al soggetto da ipotetici messaggeri che Dobbs chiama “psitroni” e che operano nella seconda dimensione temporale. Queste particelle sono dotate di facoltà stupefacenti, tuttavia poco più stupefacenti di quelle del neutrino di Pauli e degli elettroni, se si risale al tempo di Feyman… che hanno portato al Premio Nobel i loro inventori. Lo psitrone di Dobbs è infatti il prodotto delle tendenze attuali della teoria dei quanti e delle ricerche sul cervello. Lo psitrone ha una massa immaginaria… e può viaggiare a una velocità superiore a quella della luce».
La teoria dei quanti occupa un posto importante in tutti i processi della vita. Sono queste le ragioni per le quali non solo i biologi, ma anche gli specialisti di neurofisiologia ne hanno studiato le applicazioni ai fenomeni della coscienza, ai modi di funzionamento dell’elettricità cerebrale, ai processi di memorizzazione. Lo studio dei processi della vita, cioè della genesi delle memorie che elaborano il codice genetico dalle sue forme più semplici a quelle più complesse, ha condotto alla formulazione di diverse ipotesi che fanno riferimento all’esistenza delle onde di probabilità dell’energia-tempo e alla meccanica dei quanti.
Quest’ultima è stata arricchita di complementi, che presuppongono una massa negativa o immaginaria sulla base di una meccanica nuova, la cui importanza è fondamentale: la meccanica delle transizioni virtuali.
I dati di questa meccanica spiegano non soltanto la maggior pane dei fenomeni della parapsicologia (o psicotronica), ma chiariscono gran parte dei problemi relativi alle mutazioni brusche dei processi evolutivi, dalle prime molecole organiche fino ai più alti livelli di complessità cellulare.
Fra i promotori della meccanica delle transizioni virtuali segnaliamo il fisico inglese David Bohm, professor all’Università di Londra e il professore Henry Margenau dell’Università di Yale, le cui opere mettono in luce i lavori dei celebri biologi J. Monod e Eigen.
Il professor Margenau scrive a questo riguardo: «Quando un processo fisico qualunque si scatena, esso invia delle antenne in tutte le direzioni e, nel corso di questa esplorazione, il tempo può invertirsi; le regole normali sono violate».
È al professor David Bohm che va il merito di aver allargato notevolmente il campo d’azione delle onde di probabilità della fisica classica. Questa assegnava ai sistemi considerati una traiettoria definita di tendenza piuttosto lineare. Il perfezionamento dello studio dei fenomeni quantici ha condotto i fisici a formulare teorie di più ampio respiro. Quando una forma di energia viene a perturbare un sistema, questo non seguirebbe una sola traiettoria ben definita, ma tenderebbe ad adottare un fascio di traiettorie.
Riassumendo: esisterebbero due specie di transizioni. Anzitutto quelle che seguono una traiettoria indefinitamente identica; queste sono le transizioni dette reali. In secondo luogo, le transizioni dette virtuali, che non conservano l’energia e devono invertirsi dopo un breve istante, molto prossimo al loro punto di partenza. David Bohm ritiene che le transizioni virtuali siano della massima importanza perché presiedono ad un gran numero di processi fisici.
In virtù del concatenamento causale proprio di ogni processo energetico, dimostrato da Stéphane Lupasco, le esplorazioni effettuate dalle onde di probabilità non restano senza effetto. Quando le onde di probabilità relative alle transizioni virtuali si invertono per ritornare al loro punto di partenza, si realizza una memorizzazione sommaria di possibilità. Come dice Bohm «noi dobbiamo considerare che il sistema provi, per così dire, a tentoni, tutte le potenzialità da cui emerge un’attualità».
Adrian Dobbs sostiene che queste diverse potenzialità si concretizzano come un insieme di particelle di massa immaginaria. Sono gli psitroni, che hanno un compito molto importante nei fenomeni di telepatia e di precognizione. Gli psitroni avrebbero il potere di agire sui neuroni degli esseri particolarmente ricettivi. Costoro possono percepire nel caso di emissioni telepatiche, per esempio, le onde mentali attuali dell’agente emittente. Nel caso di fenomeni di precognizione, i soggetti ricettivi possono percepire le preformazioni dello stato futuro del sistema emittente. Queste trasformazioni probabili dell’avvenire sono già contenute nelle onde-antenne-di-probabilità emesse in tutte le direzioni dall’emittente.
Secondo Adrian Dobbs il meccanismo d’azione degli psitroni o onde-antenne-di-probabilità è paragonabile a quello della luce nella percezione visiva. Esso avrebbe il potere di agire direttamente sui neuroni del cervello, senza passare attraverso l’occhio.
Ma mentre i fotoni della luce devono passare anzitutto attraverso l’occhio prima di essere registrati dal cervello, gli psitroni avrebbero un’azione molto più diretta. Differenza ulteriore: gli psitroni avrebbero una massa immaginaria, mentre i fotoni, fino a prova contraria, avrebbero una massa nulla. Inoltre gli psitroni trasmettono le informazioni relative a processi non solo attuali, ma anche e soprattutto relative a processi virtuali che condizionano e preformano l’avvenire immediato.
Le ipotesi di Adrian Dobbs servono attualmente di base a diversi studiosi di fama mondiale, e in particolare, a Gerald Feinberg, professore alla Columbia University di New York, ad Harold Pu-thof dell’Istituto di Ricerche dell’Università di Stanford, a Ted Bastin dell’Università di Cambridge, a J. H. M. Whiteman. dell’Università di Cape Town.
Rimaneva da risolvere un problema importante: quali sodo esattamente i processi secondo i quali gli psitroni. o onde-antenne-di-probabilità-preformanti, hanno il potere di agire direttamente sul cervello di un soggetto senza passare per il complesso di organi e percezioni sensoriali?
Spiegazioni interessanti sono state date da diversi studiosi sovietici e americani. Fra queste spiegazioni tenteremo di riassumere quella data dal professor John Eccles. Premio Nobel americano di neurofisiologia. È a lui che va il merito di aver formulato la prima ipotesi valida sui rapporti fra gli psitroni e i neuroni del cervello. Eccles descrive le qualità di sensibilità dei neuroni alle influenze della volontà e la loro grande complessità.
Le teorie di Eccles suppongono l’esistenza di processi non solo diversi, ma opposti a quelli che sono generalmente ammessi in fisiologia e neurofisiologia psicologica. La corteccia cerebrale contiene più di 40.000 neuroni per millimetro quadrato e ogni neurone è collegato agli altri da un reticolo complesso di parecchie centinaia di sinapsi. Nella sua opera fondamentale, Le basi neurofisiologiche della mente, Eccles dichiara: «Nella corteccia attiva in ùn ventimillesimo di secondo, la struttura di scarica di centinaia di migliaia di neuroni sarebbe modificata a seguito di una influenza che non avrebbe causato inizialmente che la scarica di un solo neurone. L’ipotesi neurofisiologica è dunque che la volontà modifica l’attività spazio-temporale del reticolo mediante campi d’influenza spazio-temporale, che saranno influenzati da parte di questa unica funzione di rivelatore della corteccia».
Se prendiamo in considerazione le ipotesi di Alfred Herrman sulla controparte psichica degli elettroni e quelle di Adrian Dobbs, di Cyril Burt sull’esistenza di un universo psichico, costituente la controparte dell’universo fisico spazio-temporale, è logico ammettere che onde mentali possano agire sulla controparte psichica degli elettroni costituenti i neuroni del cervello.
La fisica classica ammette che particelle dematerializzate come i neutrini e le famose correnti neutre hanno il potere di agire sulla materia. E logico ammettere che le forme di energia non fisica dell’ambiente psichico, che sono molto simili a quelle dei neutrini o correnti neutre, possono determinare effetti nettamente materiali. Eccles suggerisce: «Poiché non sono mai state rivelate da alcuno strumento fisico esistente le influenze mentali che si postulano, esse sono state necessariamente trascurate nello studio delle ipotesi della fisica… Suggeriamo almeno che la corteccia cerebrale attiva potrebbe essere un rivelatore di queste influenze, anche se esse esistono solo ad un livello inferiore rispetto a quelle che possono essere rivelate dagli apparecchi della fisica. Sembrerebbe essere il tipo di macchina che uno spirito sarebbe capace di far funzionare».
Apparecchi molto più semplici di quelli risultanti dalla meravigliosa architettura cellulare costruita dalla natura nel cervello umano possono rivelare l’azione evidente delle influenze mentali sulla materia. Alfred Herrman aveva suggerito al professor Rhine, già alcuni anni fa, l’utilizzazione di apparecchi ultra-sensibili muniti di un ago e di fili metallici molto sottili e leggeri.
Quando questi subiscono un pur minimo cambiamento di posizione in seguito ad un’influenza mentale, essi provocano un contatto elettrico che accende immediatamente un flash luminoso. I sovietici hanno messo a punto un complesso di apparecchi di misura molto precisi che determinano l’ampiezza dei campi elettromagnetici connessi ad un qualsiasi sforzo mentale compiuto dagli agenti emettitori nelle esperienze di telepatia o di telecinesi, come pure le perturbazioni dei tracciati encefalografia, che si manifestano nei ricettori.
John Eccles dà credito senza riserva alle esperienze di telepatia e di telecinesi che sono state oggetto delle ricerche di Rhine, Thou-less e del matematico inglese Soal. Per Eccles i fenomeni relativi alla telepatia e alla psicocinesi risultano dall’azione di un processo simile a quello che permette alla volontà di un essere umano di agire sul proprio cervello. La natura dell’agente che fa da intermediario fra la volontà mentale ed il cervello è stata oggetto di numerose ricerche ancora in corso sia in Unione Sovietica che nei centri occidentali che studiano la psicotronica. Il matematico e fisico americano Adrian Dobbs fa intervenire gli psitroni come agenti intermediari fra la volontà mentale ed i neuroni dd cenci-Io. Secondo questa ipotesi, i neuroni in equilibrio instabile dd cervello subiscono l’azione degli psitroni e determinano un «Barin e complesso di avvenimenti nervosi. Siamo così costretti ad ammettere l’esistenza di un’energia psichica inspiegabile per la fisica classica. Cyril Buri scrive: «In quanto teoria dei rapporti fra il corpo e lo spirito, il materialismo si basa su una manifesta incoerenza. In un mondo puramente meccanico di cause ed effetti, retto dalla legge della conservazione dell’energia, nessun fenomeno potrebbe prodursi senza una causa appropriata. Nel sistema nervoso, a quanto si dice, l’energia in un modo qualunque ed inspiegabile dovrebbe trasformarsi in coscienza. Occorre che la chimica del cervello la secerna, un po’ come il fegato secerne la bile. Rimane sempre un mistero come movimenti di particelle materiali possano produrre questo spettacolo insostanziale. Tali processi non sarebbero fisici, ma psicofisici: la perfezione di un universo puramente fisico sarebbe già violata».
La soluzione di base a tutti i problemi posti dai rapporti fra la materia e lo spirito, fra i corpi e il pensiero si trova nelle teorie del professor Robert Tournaire.
Egli ha avanzato l’ipotesi di un mezzo subquantico retto da una meccanica subquantica. Questa ipotesi è attualmente ripresa e sviluppata dai fisici inglesi come David Bohm, che utilizza il termine del dominio del discreto per indicare l’ambiente sub-quantico. L’esigenza di oltrepassare i limiti della teoria classica dei quanti è richiamata da Arthur Koestler che dichiara: «Pur accettando i fatti, dobbiamo rinunciare ad ogni ragionevole speranza di averne una spiegazione fisica, anche nei termini della fisica dei quanti più avanzata e tollerante».
La funzione psi secondo l’ipotesi di C. Musès
È al fisico Erwin Schròdinger che si deve l’utilizzazione della lettera greca psi come simbolo delle onde di probabilità che avrebbero un ruolo importante in tutti i fenomeni atomici.
Per una strana coincidenza la stessa lettera psi richiama la maggior parte delle energie psichiche studiate nella psicotronica. Le ricerche di un numero sempre maggiore di fisici e di specialisti della psicotronica convergono in una medesima direzione: risolvere il mistero della natura esatta dei collegamenti fra la funzione psi delle onde di probabilità in fisica e la funzione psi (o psi-plasma) che presiede ai fenomeni della psicotronica.
C. Musès dell’Università di Columbia, matematico e filosofo, autore di numerose opere di fisica, di matematica, di cibernetica, ha suggerito ipotesi di grande interesse sulla natura delle energie psichiche.
In un articolo pubblicato dalla rivista “Impact” dell’UNESCO Musès dichiara: «È ampiamente provato, checché se ne pensi, die oltre le dimensioni dello spazio e del tempo conosciuti, esiste un altro ambito che possiede le sue proprie energie e i suoi fenomeni particolari: si tratta di un ambito in costante interazione col mondo fisico, che interviene in un atto tanto semplice qual è la decisione di muovere un dito e, successivamente, di farlo muovere. Se la nostra coscienza potesse stabilire una relazione anche visibile con la materia estranea al nostro corpo, potremmo spostare anche questa materia per effetto della nostra scelta e della nostra volontà».
Per risolvere il problema delle interazioni fra l’ambito spaziotemporale che ci è familiare e l’ambito psichico, Musès è ricorso a formule matematiche implicanti valori immaginari sempre più frequentemente chiamati in causa per rendere conto di fenomeni che si manifestano in un mondo che non è retto dalle leggi della meccanica classica.
Abbiamo segnalato il gran numero di riferimenti alla teoria dei quanti, utilizzata da numerosi specialisti di psicotronica. La teoria dei quanti usa numeri molto diversi da quelli che ci sono familiari. Così, ad esempio, gli ipernumeri, alcuni dei quali hanno la seguente proprietà: il prodotto di un tale numero per se stesso è – 1. anche se questo ipernumero non è né —1 né + 1. Gli ipernumeri di questo ordine intervengono nel calcolo degli spinors e “elle teorie del campo spinoriale non lineare, che occupa un posto importante nella fisica.
Musès utilizza ugualmente gli ipernumeri nelle ipotesi che egli formula a proposito della funzione psi. che presiede ai fenomeni della psicotronica. Egli a questo proposito dice: «Abbiamo proposto ciò che ci pareva più verosimile, vale a dire un tipo più elaborato di unità che chiamiamo W, tale che:
W6 = 1,W2 = — 1 e (—W)2 = —1—W.
I prodotti successivi di tale numero per se stesso sono tutti dei punti, non di un cerchio come è il caso di V—1, ma di un’ellisse, : piuttosto di due ellissi, la prima per le potenze di + W e la seconda per le potenze di —W».
Musès si è consacrato allo studio dei fenomeni ipnotici dei processi che si verificano negli stati di trance e nelle esperienze di precognizione. Egli esamina questi ultimi da un punto di vista molto vicino a quello sostenuto da Firsoff e da Adrian Dobbs. Egli scrive a questo proposito: «In relazione al fenomeno ipnotico, conosciuto sotto il termine di distorsione temporale, ho anche asserito che esistono almeno due altri tipi di tempo oltre al tempo ordinario degli avvenimenti storici. Si tratta del rempo di trance, di cui fa esperienza chiunque si trovi in uno stato alterato di coscienza, e del tempo di induzione di trance. Quest’ultimo è un tipo di tempo talora molto breve, di passaggio da uno staso ad un altro nei due sensi. I due tempi operano congiuntamente con le traiettone di probabilità e le onde precorritrici, il che consente di date ncooosrv mento scientifico alla precognizione. Questa può thcbie solamente i proiettili di tempo liberati, vale a dire le conseguenze non percepite di un atto passato».
Ipotesi dello scienziato sovietico A.P. Dubrov
A.P. Dubrov, che lavora all’Istituto di Fisica Terrestre dell’Accademia delle Scienze dell’URSS, è un biofisico e conduce studi sull’influenza dell’attività solare e del campo magnetico terrestre sugli organismi viventi. Recenti scoperte nell’ambito sperimentale e teorico delle scienze biologiche, fisiche e della psicotronica hanno rivelato l’esistenza di un tipo particolare di campo chiamato campo bio-gravitazionale. Dopo l’apparizione di questo campo, che si osserva negli esseri viventi, si manifestano forze di attrazione e di repulsione.
Esse possiedono un campo d’azione a breve e lunga distanza. Parallelamente a questi fenomeni, diversi apparecchi di misura hanno rivelato emissioni di diverse specie di particelle e di energie che vanno dalle onde luminose alle onde ultrasonore. L’esistenza di questo campo bio-gravitazionale, emanante dagli esseri viventi, è attribuita al processo di trasformazione delle molecole proteiche liquide in uno stato solido cristallino.
Secondo Dubrov, il campo bio-gravitazionale risulterebbe dalla deformazione delle strutture e dalla curvatura del mini-spazio che accompagna questo fenomeno al livello sub-molecolare.
Nel corso di questi lavori, Dubrov ha studiato il ruolo dei protoni e degli elettroni, degli effetti della meccanica quantistica e del principio di indeterminazione nei fenomeni della funzione psi.
L’Autore dichiara: «Secondo la nostra ipotesi, esiste negli organismi viventi e specialmente nell’uomo, un particolare campo bio-gravitazionale. Perché questo termine? Perché le sue proprietà sono legate per certi aspetti a quelle di un campo gravitazionale. Il termine “biogravitazione” indica un sistema campo-energia. Il campo biogravitazionale è dotato di una convertibilità universale; ciò equivale a dire che può passare attraverso tutte le forme del campo e dell’energia.
«È per questo che è necessario elaborare in maniera specifica per esso una teoria unificata del campo. Questa proprietà del campo bio-gravitazionale è attestata da numerosi fatti segnalati nelle opere che trattano di psicotronica. Il campo bio-gravitazionale è dunque, all’interno del problema del campo unico, la chiave di volta della fisica del futuro. Perché un’ipotesi possa essere ammessa e serva da base per una futura teoria bisogna che si appoggi a dei fatti sperimentali, che si inscrivano nel quadro della nuova teoria. Questi fatti sono stati trovati ai diversi livelli di organizzazione della materia vivente, il che dimostra il carattere universale del campo da noi scoperto. Al livello dell’intero organismo, l’esistenza di un campo bio-gravitazionale discende dai dati seguenti: si è constatato che il cervello umano è capace di trasmettere il pensiero, qualunque sia in pratica la distanza ed il tipo di schermo frapposto. Questa proprietà di trasmissione è osservabile solo nel caso di un campo gravitazionale».
Si è inoltre scoperto che l’uomo è in grado di spostare, con un particolare sforzo cerebrale, qualunque tipo di oggetto: è il fenomeno della telecinesi. Gli sperimentatori sovietici hanno scoperto che la forza capace di agire a distanza con la concentrazione mentale non è fermata dalle gabbie di Faraday: essa si fa gioco delle barriere elettriche. Si deve dunque trattare di un’energia gravitazionale.
Dubrov riassume così le proprietà delle forze della funzione psi:
1° Possono essere orientate e focalizzate.
2° Possono agire a breve e a lunga distanza.
3° Possono avere un segno positivo o negativo (dunque pmouK la repulsione o l’attrazione). 4° Possono trasmettere l’informazione.
5″ Possono trasformare l’energia di un campo in materia ponderabile.
6° Il campo che è loro associato può persistere dopo che la sorgente che le ha generate è scomparsa.
7° Possono prendere tutte le possibili forme del campo e dell’energia.
8° Sono strettamente legate al mutamento dei gruppi di simmetria e alla curvatura dello spazio a livello sub-molecolare delle strutture biologiche.

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